lunedì 14 maggio 2012

Storia della moda nel XX secolo. Lezione 18. I COSMETICI DURANTE LA GUERRA


Nel 1942 la produzione di cosmetici negli Stati Uniti fu interrotta per due mesi e scoppiò un vero caos, tantè che vennero  immediatamente considerati beni di prima necessità. Si diceva che il cosmetico era per la donna ciò che il tabacco era per l'uomo e si riteneva che una nazione potesse essere vittoriosa solo se le sue donne non si lasciassero andare, ma anzi, curate e di bell'aspetto, prestassero servizio militare o aspettassero i loro soldati di ritorno in licenza. La qualità degli accessori per il trucco era però cattiva, mancavano alcune fondamentali materie prime come la glicerina e il grasso per ammorbidire i prodotti. Non si riusciva a stendere omogeneamente né la cipria né il rossetto, e il risultato erano pesanti strati di colore sgretolante. In Europa certi articoli non c'erano proprio del tutto. Nonostante il governo sostenesse l'industria cosmetica, la produzione bellica aveva comunque la precedenza. Ma il bisogno si sa, aguzza la fantasia! Le donne inglesi ad esempio usavano il lucido per stivali come rimmel e la crema da scarpe come colore per le sopracciglia. In America Elizabeth Arden introdusse la Busy Woman's Beaty Box, un kit che conteneva tutto ciò di cui aveva bisogno una donna lavoratrice. Nonostante la guerra, i guadagni dell'industria cosmetica aumentarono costantemente, infatti molte donne che per la prima volta guadagnavano denaro in prima persona, erano ben contente di investirlo generosamente nel proprio aspetto.  Era buon costume fare incetta di prodotti cosmetici per essere pronte al ritorno degli uomini dal fronte. Di questo desiderio parlavano anche i profumi più di successo di quei tempi. Si chiamavano Attente (attesa) o En attendant (nell'attesa) e Malgré tout (malgrado tutto). Lo stile in questi anni doveva essere maturo e sensuale, per niente frivolo o provocante.  La forma delle sopracciglia era elegantemente arcuata e veniva accuratamente ritoccata. Cosa molto importante era il rossetto, la bocca veniva disegnata piena, con le labbra a cuore. Ma ancora più importante di rossetto e cipria, era il colore per le gambe. Non c'erano le calze lunghe e le gambe del tutto nude non stavano bene con le gonne che tralaltro erano sempre più corte, così molte donne si fecero venire in mente le soluzioni più incredibili. Una delle più rapide, ma non facile, era quella di dipingere sulla gamba una finta cucitura sul centro dietro con una matita nera per le sopracciglia. Una seconda possibilità era quella di usare il fard. Stenderlo però richiedeva una certa abilità, perchè l'operazione doveva essere fata velocemente e il colore andava distribuito omogeneamente e in più bisognava attendere piuttosto a lungo prima di poter uscire, per non rischiare di macchiare i vestiti. In caso di pioggia era comunque consigliato stare a casa. I saloni cosmetici si specializzarono così nel fare ogni mattina un trucco perfetto alle donne che andavano a lavorare. Chi non poteva permetterselo cercava altri rimedi, come tingersi la pelle con il succo di cicoria o con le bustine del thè. Alcune rinunciavano a qualsiasi fatica e indossavano calzini anche con le scarpe con i tacchi. Se si aveva come amico un soldato statunitense si poteva sperare in un regalo miracoloso: Le calze di Nylon.








Dopo la guerra il senso di trionfo non riusciva a prendere piede. I ricordi erano troppo tetri, il bilancio troppo spaventoso. Ma la voglia di vita non poteva essere repressa, e così l'interesse per il cinema, per il teatro e per la musica ebbe una vera esplosione, in particolare in Germania, dove si aveva finalmente l'opportunità di scoprire Jean Paul Sartre, Arthur Miller, Tennessee Williams, ma anche le opere di Brecht scritte in esilio. In Francia la vita culturale era continuata senza interruzioni e l'entusiasmo cinematografico sfociò nel 1947 con la prima edizione del festival di Cannes. Gli amanti del balletto si riunirono invece a Londra, centro tradizionale della danza classica, che dopo la guerra trovò sempre più consensi.La riapertura del Royal Theatre a Covent Garden il 20 febbraio del 1946 con La bella addormentata nel bosco segnò l'esordio trionfale di una serie interminabile di grandi successi.
La vita sociale però non si riprendeva con la stessa rapidità di quella culturale. Restava un certo senso di pudore che vietava di divertirsi. Era come se la fantasia fosse stata imbrigliata. Persino i disegnatori di moda più giovani, nel duro periodo del dopoguerra, si sentivano in dovere di essere ragionevoli e non osavano nessuna stravaganza. La grande breccia fu aperta soltanto nel 1947, quando Dior presentò la sua prima collezione d'alta moda nel salone di Avenue Montaigne. Fù Carmel Snow, la direttrice di Harper's Bazaar, a dare un nome a questo stile che entrò nella storia della moda " It's quite a revolution, dear Christian, your dresses have such a new look" si congratulò con il timido stilista. Fù così che la Ligne Corolle, come l'aveva battezzata Dior, divenne il New Look che avrebbe segnato lo stile del decennio seguente. 

Con questa anticipazione vi saluto... Dal prossimo post parleremo di Christian Dior e avremo tantissime cose interessanti da raccontarci !!!

***dimenticavo di ricordarvi che le fonti da cui attingo per scrivere i post sulla storia della moda le trovate nell'elenco Libri Moda che trovate nella sidebar a sinistra.

venerdì 11 maggio 2012

Lezioni di cucito dal libro della nonna 45. TAGLIARE TESSUTI SPECIALI


Alcuni tessuti richiedono un’attenta scelta del modello e una particolare disposizione del modello stesso. I tessuti che devono essere messi in una data direzione per il taglio sono chiamati a verso unico. Di questo gruppo fanno parte tutti i tessuti con pelo o con superfici spazzolate, quelli con disegni non rovesciabili e quelli con superfici che riflettono la luce in diversi modi, come i rasi o la ciniglia.
Per stabilire se una stoffa ha un verso, piegarla sull’altezza, dritto contro dritto, quindi ripiegarne indietro una parte lungo la cimosa. Se gli strati opposti non sono identici, il tessuto è a verso unico.
Per accertare la direzione del pelo in un tessuto, bisogna passarci sopra la mano. Sembrerà morbido con il pelo diretto nel suo verso, ruvido con il pelo diretto in senso contrario. Per decidere quale verso usare, considerate quanto segue: i peli corti come il velluto a coste, possono essere tagliati con il pelo al contrario per avere un tono di colore più intenso o con il pelo nel suo verso per un effetto più freddo. I peli lunghi o ruvidi si tagliano sempre con il pelo nel suo verso per ottenere un migliore risultato. I disegni a un senso si tagliano sempre secondo la loro naturale inclinazione.
Dato che tutti i pezzi del modello devono essere appoggiati in una sola direzione, non può essere usata una piega trasversale. Se questa fosse richiesta dal tipo di cartamodello che stiamo usando, piegare il tessuto diversamente rispetto al normale, cioè rovescio contro rovescio; tagliare lungo la linea della piega trasversale e voltare lo strato superiore in modo che il pelo vada nella direzione dello strato sottostante (lo so, detta così non sembra affatto semplice, ma quando avrete il tessuto tra le mani, tutto sarà più chiaro!!). Gli scacchi, la maggior parte dei rigati e altri disegni di tipo geometrico vanno trattati in questo modo.Questi tessuti sono generalmente più d’effetto e facili da trattare se il modello è semplice. Quando si compra un cartamodello bisogna fare attenzione a cosa c’è scritto, perché è sempre specificato se non adatto a tessuti scozzesi o a righe o a verso unico in generale.



Immagine 1:
Centrare i modelli è indispensabile quando si appoggiano su un tessuto a quadri, a righe o a disegni geometrici. Decidere quale striscia dovrà stare al centro del capo.
Piegare il tessuto a metà su questa linea per i modelli che si tagliano piegati ( centro davanti tessuto doppio); per le altre parti del modello, far coincidere il punto prefissato con il centro della linea di cucitura, o il centro per i pezzi con paramontura prolungata. I centri devono essere uguali per il corpetto, la gonna, le maniche e il collo.

Immagine 2:
La sistemazione delle righe trasversali è la seconda cosa di cui ci si deve preoccupare quando si dispongono dei modelli su tessuti scozzesi o a righe trasversali. Le righe più evidenti dovrebbero essere il più vicino possibile ai margini del capo, cioè alla linea dell’orlo o al margine della manica. Sui modelli svasati, sistemare la parte di colore meno dominante sul margine dell’orlo; la parte curva sarà così meno evidente. Evitare le righe più evidenti sul giro vita e sulla parte larga del busto o dei fianchi.

Immagine 3:
Per far coincidere le parti principali del capo in senso trasversale, sistemare le tacche sui medesimi incroci delle linee orizzontali. Per far coincidere la manica e il davanti, mettere le tacche degli scalfi nel medesimo incrocio di righe. Fare tutti gli accoppiamenti sulle linee di cucitura e non su quelle di taglio. Può essere impossibile appaiare le pince, le cuciture delle spalle e le cuciture interne dei pantaloni, per via dell’angolatura della cucitura e il tipo di disegno del tessuto.

ps: scusatemi ma oggi ho avuto problemi con lo scanner, per cui ho dovuto fotografare le immagini e lo so, non sono venute molto bene, ma ho fatto del mio meglio !!! Alla prossima lezione e buon lavoro !!!! 

sabato 5 maggio 2012

Lezioni di cucito dal libro della nonna 44. IL TAGLIO


Per fare un taglio accurato bisogna fare attenzione a mantenere il tessuto sempre ben disteso sul piano di lavoro e chiaramente usare delle forbici adatte. Le forbici con l'impugnatura curva aiutano a tenere piatto il tessuto e sono disponibili in quattro tipi di lame: liscio, dentellato, smerlato o ondulato. Il tipo dentellato è particolarmente adatto al taglio di stoffe a maglia o scivolose. Le forbici smerlate o ondulate si usano invece per rifinire le cuciture ma mai per tagliare un capo, perchè non danno un margine netto. Una lama di 18-20 cm è adatta a quasi tutti i tessuti, mentre per i tessuti più pesanti è meglio usarne una lunga 23 cm. Se le forbici sono dure e il controllo del taglio risulta difficile, è consigliato regolare leggermente la vite della lama, altrimenti usare un lubrificante. Non si usano mai le forbici per la carta e bisogna fare attenzione a non tagliare sugli spilli.

  

mercoledì 2 maggio 2012

Storia della moda nel XX secolo. Lezione 39."I live by my eyes" CECIL BEATON



Cecil Beaton è nato a Londra il 14 gennaio del 1904. E' stato arredatore, illustrattore, costumista, e uno dei fotografi più importanti del XX secolo.
Come costumista vinse due Oscar.Il suo abito bianco e nero indossato da Audrey Hepburn nel film My Fair Lady è diventato un'icona della moda.
Come fotografo fu un importantissimo reporter dell'età dell'oro di Hollywood. Arrivato in America negli ani '30, fotografò celebrità e situazioni mondane attraverso inquadrature nuove, naturali e spontanee, che seppero mettere per la prima volta  i soggetti a loro agio.
Quasi un anno fa è uscito un libro in edizione limitata, Cecil Beaton, the Art of the Scrapbook. Circa quattrocento pagine bellissime, estratte da un ben più ampio quantitativo di materiale, una quarantina di libri forse più, che Beaton ha creato negli anni, in privato, dando vita ad un diario per immagini, fatto di ritagli, cartoline, articoli di giornali, biglietti di auguri, ricordi, appunti, che parlano degli anni che passano, attraverso una incredibile passione per le immagini e tanta creatività.

Io adoro ritagliare, e conservo in un grosso raccoglitore, articoli rubati da giornali, recensioni, immagini. Spesso attingo al mio "libro dei ritagli" per trovare gli argomenti da condividere attraverso i miei post, e quando ho scoperto questo incredibile lavoro sono rimasta a bocca aperta. Purtroppo il libro di Beaton, edito da Martine Assouline, specializzata nelle edizioni Luxury Art, è molto costoso... aspettiamo tutte una versione economica e nel frattempo continuiamo a ritagliare !!! 



Cecil Beaton, the Art of the Scrapbook, Assouline.